mercoledì 17 ottobre 2012

Il sire ranocchio

Tutti hanno un capo nella vita.
Operai, braccianti, manovali, tecnici e operai eseguono gli ordini di chi ha più potere e ne sa più di loro, tranne i fabbri, che sanno già tutto e giustamente non accettano consigli nemmeno dagli sconosciuti.
Nel regno di Barbagia il capo del popolo era un ranocchio dal nome Cartesiano, il quale con sommo gaudio e piacere aveva ereditato il regno dal suo folle padrone, il re Quadrato Cateto.
Morto di tifo calcistico, il re lasciò tutto il regno al ranocchio, il quale ad ogni richiesta e decisione rispondeva con un Cra, gonfiando la gola e facendo un salto da campione.
Un giorno tutta Barbagia, per quanto stranita dalla situazione, decise che era giunto il momento dell'investitura ufficiale, organizzando un palio degli anelli in onore del nuovo sire e forgiando una piccola e brillante corona costruita appositamente per lui.
Magistrale fu il banchetto a base di pesce e cacciagione, ma il re tardava ad arrivare, finché un suddito non lo riconobbe nel suo piatto, fritto e impanato alla Veneziana.
La solita fine di quasi tutti i re!
Ma la panatura era ottima e nemmeno tanto grassa.

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